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Con la sua forma quasi circolare, con centro sulla sommità di una collina (435 slm), VAKARICI traduce la sua proiezione simbolica e tutta la sua capacità emozionale ed attrattiva in almeno due caratteri distintivi: un’unica strada principale, Udhë e Rea che attraversa il paese ed a partire dalla quale ogni breve tratto cede sempre lo spazio a slarghi e piazzette caratteristiche, circoscrivendo e denominando la zona secondo la toponomastica arbëreshe; e le due belle chiese, attigue e comunicanti, di S.Maria di Costantinopoli e della Madonna del Rosario, entrambe risalenti al XVII secolo, attorno alle quali si è sviluppato tutto il Centro Storico con i numerosi palazzi signorili, iconicamente affacciate sul salotto lastricato in tipica pietra di San Giorgio Albanese dell’attuale Piazza intitolata all’illustre vaccarizziota Pasquale SCURA (1791-1868), tra i Marcatori Identitari della Calabria Straordinaria (MID®): magistrato, uomo di profonda cultura e dalla chiara matrice democratica e liberale, già Ministro di grazia e giustizia e degli affari ecclesiastici con Garibaldi, al quale si deve la formula solenne, ideale e giuridica, “L’Italia una e indivisibile”. 

All’interno del ricco terroir arbëreshe ciò che forse distingue VAKARICI sono i fusilli fatti in casa al ferretto con ragù di agnello o capretto e le tagliatelle con i ceci; i dolci tipici e particolarmente rinomati della settimana della sposa: viskotet (a forma di ciambella e ricoperti di glassa), mustacolt (impastati con miele) e bukunotete (ripieni di marmellata fatta in casa) e l’attesa rassegna-concorso sui vini arbëreshe a giugno che, grazie alla crescente proposta di ricettività di qualità, sta rafforzando la percezione del borgo-salotto diffuso di VACCARIZZO Albanese come destinazione turistica, slow ed identitaria 365 giorni l’anno.
 

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